Marco Pantani
Diavolo rosso dimentica la strada., canta Paolo Conte. Diavolo rosso, il leggendario Giovanni Gerbi. Durante una corsa, ciucco di fatica, piomb sagrando dentro una processione: un ossesso nella sua maglietta rossa inzaccherata. Il vecchio moncler outlet online shop parroco alz le mani al cielo: El diul, el diaul!. Vado outlet moncler dunque a Tortona, dove una mostra e un libro di Claudio Gregori ricordano il concittadino Giovanni Cuniolo, fiero rivale di Gerbi. Il ciclismo cosiddetto eroico del Primo Novecento. Gerbi vince il Giro di Lombardia del 1905, seminando il gruppone tra le rotaie del Gamba de Legn al ponte di Lodi. A Cuniolo il Lombardia del 1909. Tempi in cui si poteva scrivere della partenza della corsa, come scrisse Costamagna, il direttore della Gazzetta dello Sport: Otto novembre 1909. Una nebbia cinerea grava sulla penombra. Per i viali del Parco passa una lunga processione di piumini moncler outlet biciclette, di carrozze pubbliche,di pedoni intabarrati. E le centinaia di ombre, nel buio, si avviano frettolose, mentre qualche tromba di automobile manda il suo suono rauco e raffreddato. Intorno la nebbia fuma. Incrocio Marino Vigna, milanese, classe 1938, campione olimpico a Roma nel 1960 (inseguimento a squadre). E TM asciutto come un TMaringa, una faccia istoriata di rughe: a mezzo tra Yul Brynner e . Da corridore Vigna deve pure avere incrociato chi dico io: Scusi, Vigna, Le mai capitato di correre con uno di Lodi, Remo Tamagni?. Come no? Deve avere qualche anno pi di me, ma lo ricordo bene. Ha smesso troppo presto. Domenica scorsa ha ottenuto la sua terza vittoria consecutiva. Ero tornato all TMosteria della Dossenina la domenica prima, per la partita contro i capo classifica di Sondrio. I nostri avevano cominciato di buona lena, ma dopo venti minuti il pallino era passato agli avversari. Marcava male. Di vedere umiliato il caro Guerriero dei miei ricordi proprio non mi andava. Rintoccava il 30 TM quando stavo per guadagnare l TMuscita. Mi sono fermato per un angolo a favore dei nostri in insperata sortita. Anzich il cross nel mucchio, il professor Grego ha moncler saldi uomo appoggiato rasoterra indietro per il nostro rosso crinito Steffenoni. E TM costui un diligente geometra del centrocampo, un TMonesta vita da mediano. La palla gli arrivata sporca, zampettando sul terreno gibboso. Lui vi si avventato a froge in fiamme. Io ho guardato con un breve sospiro le alte finestre del vicino Hotel Europa, dove pensavo si sarebbe infranta la sfera. Mumnt, amici. Pu essere che San Bassiano ci abbia messo del suo. Fatto che Steffenoni ha impattato di pieno collo sinistro (sar il suo piede giusto?): la palla ha trinciato l TMaria, accecando con un lampo di perduta poesia. Gonfiata la rete sotto la traversa. El purtr l TM restad l cume quel de la Mascherpa. S, el gh TM am el nost Fanfula.
Se sei martello batti e se sei incudine statti, dicono a Napoli e forse, per via di Garibaldi, la voce sar arrivata fino a Monza. Dopo mesi e mesi trascorsi in posizione fetale a leccarsi le ferite inferte dal Tour, Gianni Bugno torna martello al Giro delle Fiandre moncler donna del 1994. il giorno di Pasqua e, si parva licet, la risurrezione non guasta. Veste maglia Polti e brucia Musseuw in volata infinitesimale, in discussione fino all TMultimo fotofinish perch ha alzato le braccia proprio mentre il belga dava il corpo di reni postremo. Rischiosissimo; di l in poi decider di non alzarle pi se non per una vittoria che meriti, ossia o il Tour o il terzo Mondiale. Continua a vincere al Giro, una tappa, indossa fugacemente la maglia ciclamino, si classifica dignitosissimo ottavo nella prima corsa a tappe in cui Indurain riesca a non primeggiare, infilzato nell TMordine dal russo di Broni Eugenio Berzin e dal gregario spelacchiato di Chiappucci, .
Al Giro Indurain non torner pi, consapevole che il suo fisico non pu pi reggere un impero sul quale non tramonti mai il sole; si ripresenta invece in giallo all TMapertura di gala al gran prologo di Lille. Non vince (si aggiudica il prologo Chris Boardman, da poco spogliato del record dell TMora da Graeme Obree, lo scozzese che correva su una bici fatta anche con pezzi della lavatrice) ma distanzia tutti i concorrenti, da Rominger a Zlle a Chiappucci. Bugno, che pure lo stesso che aveva aggredito le prime tappe del Giro sembrando tornato agli antichi fasti, dietro a tutti loro. Rimane trasparente, impercettibile, fino alla nona tappa, la cronometro di Bergerac. Indurain non fa prigionieri e d due minuti a Rominger, cinque e mezzo a Boardman, sei a Ugrumov, otto a Chiappucci, nove a Zlle. Bugno arriva a 10 TM37, sconquassato bench sempre illeggibile in volto, moncler bambino outlet penultimo fra i favoriti davanti al solo peso piuma Pantani. Stringe il cuore il computo dei minuti che giorno dopo giorno gli piombano addosso nelle tappe di montagna. Al mattino del 17 luglio 1994, a Castres, la classifica recita Indurain primo con 7 TM56 di vantaggio su Virenque, secondo. Vale la pena di continuare? Bugno non si presenta ai nastri di partenza e torna in Italia. Pantani invece continua, insiste, scatta e a fine Tour arriva sul podio, terzo dietro Ugrumov, a 7 TM19 da Indurain che ha tirato i remi in barca.
Bugno non vincer null TMaltro di significativo fino all TManno dopo, complice una squalifica per doping dovuta a un caff con Coca Cola preso al bar prima della Coppa Agostoni. A una settimana dall TMinizio del Tour del 1995 si corrono moncler outlet serravalle a Pescara i campionati italiani di ciclismo. Bugno va in fuga, resiste alla pioggia, vince su Andrea Tafi la volata del gruppo ristretto e si guarda bene dall TMalzare le braccia. il ritorno dell TMeroe? A ben guardare, ha di nuovo saltato il Giro privilegiando una lunga pausa meditativa. Nel TM92 l TMaveva fatto per cercare di scalzare Indurain e Chiappucci dai rispettivi troni; nel TM95 lo fa perch spera di accaparrarsi la maglia anche per un solo giorno, in https://www.moncleroutlet-i.org maniera pi o meno casuale, con una coltellata di gran classe nelle prime tappe. Ha bisogno di passare anzitutto indenne il prologo di Saint Brieuc, che si corre in notturna. una tappa atipica, tant TM vero che la vince il mattacino Jacky Durand; Bugno, minacciato dalle tante cadute nella notte bretone, preferisce affrontare le curve con prudenza e rimanda l TMassalto alle tappe successive; non cos che ha fatto anche al Giro dell TManno prima? Ma niente, la sua corsa procede anonima mentre a Le Havre acciuffa la maglia Ivan Gotti, bergamasco sino piumini moncler ad allora sconosciuto, che la serba un paio di giorni.
Niente, non destino; tanto pi che il 9 luglio c TM la crono di Seraing; tanto pi che l TM8 luglio, mentre tutti stanno cercando di risparmiare energie, Indurain impazzisce e va in fuga in una tappa piatta. Fa una cronometro da solo, con a rimorchio Johann Bruynell che gli succhia le ruote, non d un cambio e poi si moncler outlet trebaseleghe prende tappa e maglia gialla (tanto, il giorno dopo, Indurain sa di vincere la crono, tappa e maglia come sempre). il pi gran numero mai fatto sulle strade dei Tour postmoderni. Dite che vinco solo a cronometro, dite che in montagna amministro stancamente?, sembra chiedere Indurain mentre taglia l TMaria a velocit missilistica: Allora vi faccio vedere che mi basta una tappa a casaccio per mettere un minuto fra me e gli altri, per pura forza di watt sui pedali. Bugno affonda. Mentre perfino il vecchio Chiappucci s TMaffaccia in classifica (decimo a un quarto d TMora a met Tour), il campione d TMItalia sparisce dai radar. A Parigi cinquantatreesimo a 1h58 TM47 di distanza da Indurain, primo e ultimo a vincere cinque Tour di fila. Meglio di Bugno fa Gotti, quinto, meglio di Bugno Chiappucci, undicesimo; ma meglio fanno anche corridori come Lanfranchi, Cenghialta, Podenzana, Pelliccioli, il danese Bo Hamburger e l TMucraino Vladimir Poulnikov, lo statunitense Lance Armstrong e il redivivo polacco Zenon Jaskula, tutti rispettabilissimi pedalatori ma non baciati da un alluce del talento piumini moncler uomo che la bici aveva riservato a Bugno.
Ultimo forse a essere nato passista, scalatore, cronoman e velocista tutt TMinsieme, Gianni Bugno decide di non partecipare pi al Tour. Il giallo avrebbe donato alla manifesta superiorit della sua classe ma meglio lasciare perdere; finch ci sar Indurain non c TM speranza e andare in giro per la Francia a fare il treno merci non confacente. L TMestate dopo, spogliato anche del tricolore, Bugno segue la corsa dal divano di casa. Alla prima tappa di montagna Rai Tre gli telefona in cronaca e lui a mezza bocca sembra quasi rimproverarli: Non avete visto che a Indurain in cinque anni non mai venuto un raffreddore?. Tradotto, cosa state l a fare la telecronaca? Cosa stavo io l a corrergli dietro? Detto, fatto. Sulla salita di Les Arcs, a tre chilometri dall TMarrivo, la telecamera inquadra Indurain da solo. Ecco, dicono i cronisti, ecco che il partito, s TMinvola verso il sesto Tour anche senza moncler bambino saldi la cronometro pedemontana di prammatica. L TMinquadratura successiva mostra per i culi di vari ciclisti davanti a lui. All TMarrivo Indurain prender quattro minuti di ritardo, non vincer mai pi un Tour, moncler uomo e Bugno sul divano penser che proprio non era destino.
(5 fine. Leggi la prima, la seconda, la terza e la quarta puntata).
Lo so che lo ripeto ogni estate ma un aneddoto troppo significativo per non avere un che di liturgico. Anni e annorum fa, sotto i portici del Caff del Collegio di Modena, stavo facendo una pausa mattutina con dei colleghi di dottorato sfogliando furtivamente la copia gratuita della Gazzetta insieme a un amico spagnolo, il quale aveva considerato: Oggi inizia il Tour, che la cosa pi importante dell TManno. Una collega puntigliosa l TMaveva allora corretto col ditino in resta: Corsa, in italiano si dice corsa ; e lui candidissimo: No no, proprio la cosa.
vero. Vorrei ricordarlo alle prefiche che da moncler outlet online uomo qualche anno vanno dicendo che il ciclismo, in particolare la corsa gialla, abbia perso credibilit per le notorie faccende di doping. Cos sarebbe se il Tour fosse solo la corsa pi importante dell TManno, un appuntamento televisivo dalle tre alle cinque di ogni pomeriggio per tre settimane a partire da ieri che deve combattere per spazio e attenzione con millanta altri interessi o cure, come un gran premio o una finale per il terzo posto in Confederations Cup. Se invece si considera il Tour come la cosa pi importante dell TManno, un evento totalizzante che non si esaurisce nelle ore bench crescenti di diretta che le vengono dedicate quotidianamente sulla Rai, la prospettiva piumini moncler saldi muta radicalmente.
Se il Tour fosse una corsa, foss TManche la pi importante moncler saldi dell TManno, le notorie faccende di doping le avrebbero tolto ogni credibilit perch, nevvero, vatti a fidare fra duecento partecipanti proprio di quello che fila pi veloce, specie dopo la confessione sceneggiata di Lance Armstrong nel salotto buono della tv popolare americana, specie sapendo che il giorno esatto dell TMAlpe d TMHuez, a un weekend dall TMassegnazione della vittoria definitiva, arriver un verdetto giuridico sull TMedizione del 1998 che gi fa tremare i polsi per l TMaura dantesca che assume, con gli eroi dell TMepoca gi condannati dall TMopinione moncler outlet online uomo pubblica o rei confessi o caduti in disgrazia o seppelliti da tempo.
Il Tour per la cosa pi importante dell TManno: le tre settimane di corsa sono moncler saldi outlet il rendiconto di una preparazione lunghissima e meticolosa che va dal momento in cui cova il desiderio di rivalsa di secondo e terzo classificato sul podio dei Campi Elisi al sospirone che precede la prima pedalata l TMestate dopo. Questo perch il ciclismo non solo la ruota che gira sull TMasfalto n la lancetta che gira nel cronometro. Il ciclismo tutto, il ciclismo la perfetta fusione dell TMevento sportivo col contesto e dell TMagonismo con la quotidianit di chi lo pratica e di chi lo guarda, e ci pensa sognante mentre non si corre, immaginando sfide che chiss se avverranno davvero. Il Tour l TMevento centrale della stagione e ” nonostante che non sia la corsa pi difficile n la pi affascinante paesaggisticamente n raggiunga l TMefferata crudelt dei Mondiali di un solo giorno ” senza tema di smentita costituisce il baricentro del sellino universale, il responso insindacabile che si abbatte sugli undici mesi che l TMhanno preceduto.
Il doping, l TMinganno, il processo e chi pi ne ha pi ne metta sono accadimenti secondari che non minano la credibilit del Tour n del ciclismo proprio perch ne sono parte, come un pullman incagliato sotto lo striscione del traguardo. Non sono interventi esteriori che rovinano un prodotto perfetto da vendere su un mercato in espansione. Sono il sale della strada; sono le pietre trasportate dall TMimmane fiumana del ciclismo quando mette una maglia gialla dietro l TMaltra, una corsa dietro l TMaltra e senza soluzione di continuit una stagione piumini moncler scontatissimi dietro l TMaltra. Il ciclismo lo sport che pi somiglia alla vita comune, che flusso continuo e onnicomprensivo di alti e bassi che non le fanno mai perdere senso. Il Tour non iniziato moncler outlet ieri perch non finisce mai.
Dice di essere l TMultima ad avergli parlato quel giorno di San Valentino di otto anni fa. Lo aveva incontrato per caso sulla spiaggia, nel pomeriggio. Lui, nascosto in una giacca a vento col cappuccio tirato sulla testa, era fermo a guardare il mare, col vento che gli seccava gli occhi. Lei lo aveva riconosciuto, si era fermata e aveva provato a parlargli. Stranamente, come non gli succedeva pi da tempo, lui le rispose.
E le raccont delle sue fughe, delle salite e delle discese, sempre pi in alto e sempre pi in basso. Le parl di come ci si sente a finire bruciato sul rogo dell TMinquisizione, come una strega di tanti secoli fa, accusato da tutti e tradito dai mercanti di sogni che con lui si erano arricchiti a dismisura. Alla fine le confess che gli aveva fatto bene parlare, che s,forse, gli sembrava di sentirsi meglio, come se parlare gli avesse liberato da quelle manette strette ai polsi.
Lei lo segu con lo sguardo pieno di dolcezza, mentre andava via, fino a vederlo scomparire dentro il giardino di un residence triste, come tutti i residence d TMinverno.
Oggi Teresa lo racconta, seduta al tavolino di un bar senza gelati, le labbra screpolate dal vento, che qui, a Rimini, continua a soffiare anche senza bandiere. Ma prega tutti di non dire pi nulla, di non fare scommesse per capire, per sapere come and a finire, davvero, quella storia.